Inizio di marzo con tempo instabile, ma qualche giorno di tregua del meteo avverso fanno ben sperare per poter finalmente frequentare il torrente preferito dal quale sono stato lontano per tutto il periodo invernale.
Durante il viaggio per raggiungere la meta prefissata controllo più volte il corso d’acqua al lato della strada, questo appare abbastanza soddisfacente, sia come colore che come livelli, l’adrenalina comincia a salire dentro di me.
Veloce vestizione con controllo dell’attrezzatura e sono subito sulla sponda del torrente. Ho l’abitudine, prima di montare la canna, di dedicarmi all’osservazione dell’ambiente che mi circonda per decidere come pescare e quale artificiale legare al finale, questo perché nell’azione di pesca mi piace simulare come la Natura offre il cibo ai pesci che andrò ad insidiare.
E’ in quel momento che mi accorgo che l’acqua, vista da vicino, appare velata, biancastra, e realizzo la possibilità della presenza di acqua di neve, fenomeno favorito dal rapido innalzamento della temperatura della notte precedente dovuto al vento caldo sud-occidentale da noi chiamato “Garbino”. In queste situazioni il pesce diminuisce l’attività predatoria fino a cessarla del tutto, del resto non vale la pena bruciare energie preziose quando le stesse servono a combattere la bassa temperatura dell’acqua che lo circonda.
Da un veloce sguardo all’ambiente circostante mi rendo anche conto che, ovviamente, non ci sono insetti in schiusa e così decido di provare a ninfa nella remota speranza di invogliare qualche trota sul fondo.
Passate le 13:00, dopo un paio d’ore di inutili tentativi, la mia attenzione viene attratta da un sasso della sponda sulla cui superficie intravedo la sagoma di un piccolo plecottero, è una Leuctra, tipica specie del periodo. Anche le Baetis rhodani sono una specie di efemerottero tipico di questo periodo, ma oggi sono totalmente assenti a riprova che la temperatura dell’acqua è troppo bassa e ne ha bloccato la maturazione delle ninfe.
Riposta la canna mi dedico con successo alla ricerca di altri esemplari di Leuctra, ne trovo altri intenti a scaldarsi sui sassi e, fra questi, ce n’è uno con una exuvia di Taeniopterygidae, altra specie di plecottero d’inizio stagione.
Spinto dall’interesse di approfondire l’indagine entomologica, comincio a perlustrare i sassi del sottoriva alla ricerca degli stadi ninfali delle specie presenti. L’acqua è davvero gelida ed in breve tempo le mani si ghiacciano, ma, a riprova della presenza degli stadi alati, riesco a documentare delle ninfe di Leuctra in procinto di schiudere. Trovo anche una giovane ninfa di Ecdyonurus e piccoli esemplari di Baetis, ancorate sotto un sasso ci sono anche delle piccole larve di tricotteri Sericostomatidae nei loro astucci, fra un paio di mesi saranno mature.
Per rispetto all’ambiente che mi ospita ripongo sempre al loro posto ogni singolo sasso che sposto, facendo anche attenzione a non entrare in acqua se non strettamente necessario in quanto il fondale dei corsi d’acqua brulica di vita ed ha un preciso valore nella catena alimentare.
Roberto